Ascensore ed elevatore sono due termini utilizzati spesso indifferentemente per riferirsi allo stesso tipo di impianto. In realtà, seppure siano preposti entrambi al trasporto verticale di persone e siano ambedue importanti dispositivi contro le barriere architettoniche, identificano due impianti completamente differenti per aspetti sia tecnici che funzionali. Scopriamo insieme le 5 principali differenze tra ascensore ed elevatore.
L’ascensore rispetto all’elevatore (detto anche mini ascensore o ascensore domestico) è sicuramente un sistema più diffuso con cui tutti abbiamo più familiarità. È presente nella maggior parte delle realtà residenziali, e non solo. Ma non per questo è sempre la soluzione ideale in tutti i contesti, per via delle dimensioni degli spazi necessari per la sua installazione e per i costi di gestione e manutenzione. Ed è in questi casi che l’impianto elevatore si inserisce e si pone come eccellente alternativa al tradizionale ascensore. Ma quali sono le caratteristiche per le quali i due impianti differiscono? Eccole di seguito.
1 - VOLUMI TECNICI
Anche se recentemente i costruttori hanno ridotto di molto, sia gli ingombri dell’ascensore stesso che del locale macchina (che ne ospita i meccanismi di azionamento), l’installazione di un ascensore continua a richiedere volumi tecnici relativamente elevati. Presuppone, infatti, la presenza di una testata che fuoriesce dall’ultimo livello di sbarco e di uno scavo di almeno un metro per la fossa. Invece l’elevatore necessita soltanto di una mini fossa da 10 o 20 cm.
Gli ingombri dell’impianto elevatore sono decisamente più contenuti e le opere murarie fondamentali per la sua installazione davvero ridotte.
2 - VELOCITÀ
La velocità di funzionamento di un elevatore, rispetto a un ascensore, è decisamente più ridotta, per motivi di sicurezza. In base alla normativa in materia, essa non può essere superiore a 0,15 metri al secondo mentre la velocità dell’ascensore può andare da 0,5 a 1 metro al secondo, e oltre. Questa differenza comporta dei consumi energetici inferiori per l’elevatore, con una potenza impegnata compresa solitamente tra 0,5 e 2 kW. Per l’ascensore si parla, invece, di un minimo di 3 kW che possono aumentare in base al tipo di trazione, portata e velocità dell’impianto.
La ridotta velocità rende, dunque, l’impianto elevatore poco adatto a edifici dove occorre superare dislivelli molto alti e gestire esigenze di trasporto rapido e flussi elevati di persone.
3 - COSTI
Fin dalla fase d’ installazione, i costi dell’elevatore sono più contenuti rispetto a quelli dell’ascensore, per via di interventi murari quasi nulli e per la velocità di gestione del cantiere e dell’effettiva messa in opera.
I costi di gestione sono anch’essi molto limitati, poiché l’impianto elevatore funziona con una normale rete domestica o condominiale a 220 V. Al pari di una lavatrice o di un qualsiasi altro elettrodomestico, consuma e comporta un costo solo in caso di utilizzo.
Anche i costi di manutenzione sono bassi perché l’elevatore ha una struttura e un funzionamento davvero semplici.
4 - ESTETICA
In passato l’elevatore era un impianto generalmente poco curato dal punto di vista estetico. Era considerato soltanto un ausilio per il trasporto, da un piano all’altro, di persone diversamente abili o con problemi di deambulazione. Oggigiorno, sebbene si sia evoluto notevolmente, sia dal punto di vista della tecnologia che del design, non è paragonabile all’ascensore. Quest’ultimo presenta un elevato livello di personalizzazione , in termini di portata (l’elevatore, invece, ha una portata compresa tra 250 e 500 kg), dimensioni della cabina, velocità, dislivelli superabili ed è perfettamente adattabile ad ogni gusto estetico del committente.
Per entrambi gli impianti è possibile scegliere diverse rifiniture sia interne che esterne , ma gli ascensori offrono un ventaglio di scelte più ampio in termini di colori, materiali, accessori e rivestimenti.
5 - CONTESTI D’INSTALLAZIONE
Se è vero che per le nuove costruzioni con più di tre piani fuori terra è obbligatoria l’installazione di un ascensore e non di un elevatore, è altrettanto vero che per costruzioni con meno piani oppure per edifici esistenti in fase di ristrutturazione, la scelta potrebbe ricadere su entrambi gli impianti.
In linea generale, l’impianto elevatore può rivelarsi ideale per le abitazioni private o in contesti domestici con un numero limitato di piani (meno di 4), mentre l’ascensore tendenzialmente si rivela più adatto per condomini, palazzine e unità abitative con più piani (oltre i 4).
Queste non costituiscono, però, regole valide in assoluto, in quanto per vincoli strutturali dell’edificio , è possibile incontrare un elevatore in un condominio anche di quattro o cinque piani e un ascensore in un’abitazione privata.
Analizzate le cinque principali differenze tra ascensore ed elevatore la decisione su quale impianto sia più adatto per un edificio sarà sicuramente più semplice. Ma non è possibile prescindere dalla valutazione attenta di altri parametri, grazie alla consulenza di un’azienda specializzata: le esigenze degli utilizzatori, il budget a disposizione, le caratteristiche dell’edificio e, ovviamente, le normative vigenti.
COME SCEGLIERE TRA ASCENSORE ED ELEVATORE?
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